La Chiesa si prende cura di venerare l’Eucaristia che deve essere «conservata come il centro spirituale della comunità religiosa e parrocchiale» (Paolo VI, Mysterium idei, n. 68).
La contemplazione prolunga la comunione e permette di incontrare durevolmente Cristo, vero Dio e vero uomo, di lasciarsi guardare da lui e di fare esperienza della sua presenza. Quando lo contempliamo presente nel Santissimo Sacramento dell’altare, Cristo si avvicina a noi e diventa intimo con noi più di quanto lo siamo noi stessi. Rimanendo in silenzio dinanzi al Santissimo Sacramento, è Cristo, totalmente e realmente presente, che noi scopriamo che noi adoriamo e con il quale stiamo in rapporto. Non è quindi attraverso i sensi che lo percepiamo e Gli siamo vicini […], è la fede e l’amore che ci portano a riconoscere il Signore.
Esorto dunque i cristiani a fare regolarmente visita a Cristo presente nel Santissimo Sacramento dell’altare, poiché noi siamo tutti chiamati a rimanere in modo permanente in presenza di Dio, grazie a Colui che resterà con noi fino alla fine dei tempi.
Raccomando ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, così come ai laici, di proseguire e d’intensificare i loro sforzi per insegnare alle giovani generazioni il senso e il valore dell’adorazione e della devozione eucaristiche. Come potranno i giovani conoscere il Signore se non vengono introdotti al mistero della sua presenza? Come il giovane Samuele, imparando le parole della preghiera del cuore, essi saranno più vicini al Signore che li accompagnerà nella loro crescita spirituale e umana e nella testimonianza missionaria che dovranno rendere per tutta la loro esistenza. Il mistero eucaristico è in effetti il “culmine di tutta l’evangelizzazione” (Lumen gentium, 28), poiché è la testimonianza più eminente della Risurrezione di Cristo. Tutta la vita interiore ha bisogno di silenzio e d’intimità con Cristo per crescere.
(Tratto da: Lettera di San Giovanni Paolo II al vescovo di Liège per il 750° anniversario della festa del “Corpus Domini”. 28 maggio 1996)
Carissimi, le parole di San Giovanni Paolo II riportate sopra ci siano di incoraggiamento, affinché ognuno di noi possa trovare un momento da dedicare al Signore durante le Sante Quarantore. Non si tratta di un “favore” o un “dono” che facciamo noi a Gesù, ma piuttosto di un’occasione in cui Egli più facilmente può raggiungere i nostri cuori con i doni della Sua grazia. Il programma di questi tre giorni prevede inoltre ampi spazi di disponibilità per accostarsi al Sacramento del perdono (Confessione). Giovedì prossimo lo faranno i bambini con la loro Prima Confessione; diamogli un buon esempio confessandoci noi per primi.
SANTE QUARANTORE – Programma per ogni giorno:
Ore 09.00 – S. Messa – Esposizione SS.mo Sacramento – Adorazione
Ore 12.30 – Ora Media con l’Angelus
Ore 15.00 – Coroncina alla Divina Misericordia
Ore 18.00 – Vespri – reposizione del SS.mo
Ore 18.30 – S. Messa
CONFESSIONI – dalle 9.45 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.00
Martedì 28 marzo – cappella al Cottolengo
Mercoledì 29 marzo – chiesa di San Giovanni
Giovedì 30 marzo – chiesa Madonna del Perpetuo Soccorso
(NB: Giovedì 30 marzo, dalle 17.15 fino alle 18.30 – Prime Confessioni dei bambini)